Sintesi di un percorso quotidiano alla ricerca di un lavoro sperato, voluto e meritato, tra gioie, speranze illusioni e.....

sabato, ottobre 14, 2006

UNIVERSO NEOLAUREATI

Nello scorso post abbiamo avuto modo di fotografare il mercato del lavoro visto dal punto di vista dei centodieci responsabili risorse umane di aziende medie e grandi che hanno partecipato ad una indagine proposta da GIDP/HRDA, associazione di Direttori del Personale e Monster.it e relazionata da Silvia Zanella.

Passando in rassegna il punto di vista dei neolaureati-neoassunti nelle imprese della nostra penisola, abbiamo che:


“stage e tirocinio come forme contrattuali più offerte”
  • Secondo i nuovi assunti, mentre effettivamente stage o tirocinio si confermano con la stessa percentuale come le forme contrattuali maggiormente offerte, così come quello a tempo determinato (22%), i contratti a progetto risultano comunque tra quelli più proposti ai giovani (26%) con una crescita del 4% rispetto al 2005.
  • La metà dei neolaureati viene inoltre inserita 3 livelli sotto Quadro: secondo i dati riportati da Monster.it, l’avanzamento di livello avviene generalmente tra il primo e il secondo anno in azienda, mentre il passaggio programmato alla dirigenza ha luogo per lo più dopo più di 5 anni dall’inserimento
  • La collocazione del neo assunto avviene principalmente nell’area dell’Industrial Operation (produzione, logistica, manutenzione) per il 22% delle aziende, seguito dal commerciale per il 15%, marketing e ricerca e sviluppo entrambi con il 12%. Quanto alle risposte dei giovani intervistati, pur prevalendo le aree del commerciale, marketing, oltre a ricerca e sviluppo e information technology con valori che si aggirano attorno all’11%, si è registrato per un 13% una prevalenza di collocazione in altre e differenti categorie che spaziano dai rapporti coi clienti all’analisi di dati.
l’inserimento del neolaureato è affidato nella maggioranza dei casi al capo diretto

  • La gestione dell’inserimento “operativo” di neolaureati nel 56% dei casi viene affidato al capo diretto, per il 27% ad un tutor e per il 15% ad un collega più esperto. I neolaureati intervistati dichiarano invece di essere stati sottoposti alla responsabilità del capo diretto solo nel 34% dei casi, avendo avuto in prevalenza come “tutor” un collega più esperto (37%).
  • Quanto ai momenti di verifica formali cui possono essere sottoposti i neolaureati all’interno del processo di inserimento, risulta da una su quattro delle aziende partecipanti all’indagine che i momenti di verifica avvengono alla fine del periodo di prova (24%), con un calo del 7% rispetto all’anno trascorso, oppure annualmente (20%). Più della metà dei neolaureati, d’altro canto, ritiene invece di non essere stato sottoposto ad alcun tipo di verifica (66%), mentre solo per un 12% ciò si è verificato alla fine del periodo di prova o al momento dell’assunzione a tempo indeterminato.

In attesa di poter presto far parte del campione esaminato, auguro buona fortuna a me stesso e a tutti i neolaureati che come il sottoscritto sono alla ricerca di una prima occupazione.

A tal proposito nel prossimo post analizzeremo un’indagine Excelsior, condotta insieme al Ministero del Lavoro su oltre 100mila imprese di ogni dimensione e settore di attività, secondo cui, per il 2006 le aziende offriranno posti di lavoro a quasi 300mila tra laureati e diplomati.

Come sempre, Rocconjob.



venerdì, ottobre 06, 2006

ECCO COSA ATTRAE I MIGLIORI TALENTI



Ancora una volta il sito Monster.it si evidenzia per la forte attenzione rivolta all’universo dei Neolaureati.

Questa volta lo fa attraverso una indagine realizzata in collaborazione con GIDP/HRDA, associazione di Direttori del Personale e volta principalmente a mettere in luce quali siano i fattori su cui le imprese italiane puntano per attrarre a sé e trattenere le nuove leve del mercato del lavoro e quali siano stati, nell’esperienza vissuta, le ragioni che hanno spesso spinto giovani assunti ad abbandonare il posto ricoperto in azienda.

Ecco alcuni punti salienti di quanto emerso dall’indagine svolta su un campione di centodieci responsabili risorse umane di aziende medie e grandi, relazionati da Silvia Zanella e ripresentati da me in questo post.



COME LI ATTRAGGO?


Secondo quanto rilevato da Monster.it, tra i fattori sui quali le aziende puntano per attrarre a sé i neolaureati è rilevante il peso dato alla possibilità di crescere professionalmente all’interno dell’azienda, ovvero alla prospettiva di fare carriera, secondo le risposte fornite dal 54% degli intervistati. In aumento di diversi punti percentuali, rispetto all’anno precedente, il valore dato ad altri fattori quali formazione, qualità del lavoro e prestigio aziendale, che si aggirano attorno al 48%.

Una novità, rispetto al 2005, è data dalla brand attraction che per il 36% dei direttori del personale rappresenta una nuova leva per attrarre i migliori talenti. Questo significa che puntare sull’immagine e la comunicazione dei valori aziendali premia chi è alla ricerca di giovani talenti.

Tuttavia stabilità e sicurezza del lavoro sono state giudicate leve determinanti nel 32% dei casi.





COME LI TRATTENGO?






Per quanto riguarda le leve su cui l’azienda investe per trattenere i neo assunti, più della metà dei direttori risorse umane continua a dare un peso rilevante al valore del ruolo ricoperto e alla crescita professionale dei giovani. Il 57% dei partecipanti all’indagine, infatti, afferma che il contenuto professionale del ruolo si attesta come elemento di punta per motivare i giovani e legarli all’azienda, così come si affermano requisiti preferenziali la formazione tecnico/specialistica nel 54% dei casi, la formazione istituzionale per il 40% e i programmi individuali per il 32%.



COSA VALUTO IN UN CANDIDATO?






L’indagine realizzata da Monster.it, si è posta anche l’obbiettivo di cercare di capire cosa i direttori risorse umane valutano nella scelta di un candidato e quali siano le proposte e condizioni che offrono oggi ai giovani assunti.

Secondo quanto riscontrato, nel percorso di selezione di un neo laureato da inserire in azienda, 41% degli intervistati viene ancora favorita una laurea di vecchio ordinamento, poiché molte sono le imprese che continuano a guardare con sospetto le lauree triennali, privilegiate solo dal 3% delle imprese.

Fondamentali per quasi la totalità delle aziende sono invece altri aspetti: l’89%, infatti, dichiara che il voto ottenuto rappresenta una variabile importante nella scelta, così come un’esperienza di studio all’estero (85%) e ancor più la velocità di conseguimento del titolo di laurea (97%). Tuttavia, secondo i direttori del personale, voto, studio all’estero e laurea nei tempi previsti sono praticamente ininfluenti nella definizione della retribuzione di ingresso.



CHE CONTRATTO GLI OFFRO?



Al momento dell’inserimento, le forme contrattuali maggiormente proposte ai nuovi assunti sono lo stage o tirocinio per il 26% delle imprese intervistate, i contratti a tempo determinato per il 21% e indeterminato per il 16, quest’ultimo in riduzione di 4 punti percentuali rispetto all’anno trascorso e di 16 rispetto al 2004.

Nel prossimo post la parola passa ai Neolaureati, infatti analizzeremo i dati inerenti le risposte fornite attraverso un sondaggio parallelo cui sono stati sottoposti 1000 giovani con lo scopo di analizzare l’esperienza da essi vissuta nell’affrontare la prima assunzione, la realtà si rivela in parte diversa.

Rocconjob.